COME ANIMARE LA LETTURA

 Piccola guida di lettura espressiva associazione,lettura,leggere

Prometto: cercherò di non essere noiosa!    Su, coraggio, siete grandi, un po’ di sopportazione ormai l’avrete maturata. Sarò migliore della compilazione del 730 o del sermone della  vecchia zia, d’accordo,  un po’ meno piacevole di un cono gelato o di un giro in bici in primavera, spero più utile di un bicchiere di plastica bucato o dei famigerati coltelli spuntati in uso in certe pizzerie.

Queste brevi indicazioni sono rivolte ai genitori, agli insegnanti, agli animatori che  hanno voglia di leggere per i bambini e i ragazzi. (Farò finta di non accorgermene se un ragazzo sbircia di nascosto eh?).

Leggere per i  giovani è un bel modo per trascorrere del tempo insieme  e per costruire una buona relazione affettiva. Ci sono, però, altre correlazioni legate alla lettura, come quella di favorire lo sviluppo linguistico, con l’arricchimento del linguaggio e lo sviluppo cognitivo, cioè delle conoscenze, del pensiero .

Ho capito, la smetto con la teoria, perciò ora passiamo all’azione:  quando si legge per qualcun altro, la voce  è il mezzo espressivo più  immediato, anche se non è l’unico. Ma visto che è abbastanza essenziale, ne parlerò per prima.

Nota per i genitori e  anche per gli insegnanti alle prime armi:  la vostra voce va benissimo, così come è, anche se è bassa, acuta, stridula, perfino rauca, perché  quando il bambino sente che gli si dedica un’ attenzione tutta particolare, vi vede già perfetti. (Illuso) 

Non sforzatevi troppo: per quanto male possiate leggere, il bambino è indulgente, si gode per prima cosa il bel momento affettivo, l’attenzione che gli state dedicando [1].


Per tutti gli altri: per voi non vale, perciò non cercate scuse e proseguite nella consultazione di questa piccola guida. (Lo so, forse state pensando che sono troppo pretenziosa. Per ora sospendete il giudizio, e non accampate scuse, vi esprimerete alla fine ). E non interrompetemi per farmi perdere  tempo con le  chiacchiere.

                                                                        

La voce  , come dice Bruno Tognolini [2],  può essere  fiume o petraia,

perciò va un po’ esercitata.

Vi propongo alcuni esercizi per farla uscire, la voce, per darle sonorità, spessore, modulazione.

1° esercizio: sdraiatevi per terra ( sì, su un materassino o una coperta, va bene anche il sacco a pelo, non esasperatemi, poi dite che sono i bambini, e voi no?) , fate 3 respiri lenti, modulate la consonante m per alcuni minuti, poi la n, la s,la v,infinela r.

Sentite vibrare il torace? Vi “frizza” la lingua? Ripetendo nel corso del tempo l’esercizio, la voce migliorerà.  Mentre  modulate le consonanti, potete anche variare il tono, da acuto a grave  (però avvertite i vicini di casa che non state facendo decollare un aereo di nascosto in casa vostra, né che il trapano non funziona o state giocando con la sirena del camioncino dei pompieri di vostro figlio). Partite con un tono di voce normale, non sforzate la voce, esercitandovi sentirete che sarete in grado di aumentare il tono senza sforzo.

 

Ripetete ancora i 3 respiri lenti, fate una ricognizione del vostro corpo per vedere come sta, se ci sono punti di tensione , poi passiamo alle vocali.

 

2° esercizio: sempre distesi, modulate la a . Partite con un tono di voce normale, senza sforzala, pian piano sentirete vibrare la gola; potreste anche avvertire delle vibrazioni nella parte alta del capo: in tutti i modi si potranno sperimentare sensazioni piacevoli. Per quanto mi riguarda, io ho anche provato una sensazione di liberazione  e un crescendo nella potenza vocale.

Passate poi ad emettere in successione , gradualmente , la e, la i, la o, la u, modulando ogni vocale per alcuni minuti.

Via via che si esegue l’esercizio, potete introdurre una piccola variante (solo se avete indossato una tuta o dei pantaloni comodi, con i jeans attillati meglio di no): sempre sdraiati, piegate il ginocchio destro, circondatelo con le mani e inspirate; quando espirate, modulate una vocale  e, contemporaneamente, avvicinate verso di voi il ginocchio piegato. Tenetelo così, finché dura la modulazione della vocale, cioè fino a quando non sentite il bisogno di inspirare nuovamente. A questo punto inspirate, allontanando da voi un pochino il ginocchio piegato; quando espirate, portate  nuovamente il ginocchio verso di voi, emettendo un’altra vocale. Ripetete le inspirazioni e le espirazioni utilizzando tutte le vocali, una per volta, ricordandovi di allontanare  da voi e avvicinare a voi opportunamente il ginocchio destro.

Se vi sentite confusi, leggete il seguente

Riepilogo:

  1. ginocchio piegato,inspirazione, espirazione e,contemporaneamente, avvicinamento del ginocchio e modulazione della vocale a per alcuni minuti;
  2. appena sentite il bisogno di inspirare di nuovo, allontanate un po’ il ginocchio, tenendolo sempre piegato, inspirate, espirate e, contemporaneamente, avvicinate il ginocchio e modulate  stavolta la vocale e per alcuni minuti;
  3. per favore, ditemi che vi è tutto chiaro e ripetete le operazioni descritte ai punti 1 e 2 con le altre vocali.

Dopo alcuni minuti di esercitazioni, riposatevi un po’ e fate una ricognizione del vostro corpo, annotandovi mentalmente le sensazioni provate, eventuali tensioni … Ripetete tutto l’esercizio, piegando stavolta il ginocchio sinistro ed emettendo gradualmente , una alla volta, le 5 vocali.

Al termine, fate un’altra ricognizione del vostro corpo, potrebbero esserci dei miglioramenti nello scioglimento delle tensioni muscolari ed emotive, sicuramente ne risentirà un effetto benefico la “cervicale”. (Almeno quello, incontentabili che non siete altro!)

Non abbiate fretta di alzarvi, ruotate più volte il capo lentamente da destra a sinistra e da sinistra a destra, poi giratevi sul fianco destro e piano piano mettetevi a sedere.

Bella esperienza, vero? Questi esercizi servono a migliorare il tono e il volume della voce. Se eseguiti senza sforzo, gradualmente, aiutano il lavoro delle corde vocali.

[1]Ricordatevelo, quando sarà lui a balbettare le prime letture all’ingresso nella scuola primaria e voi, incontentabili esigenti ,invece di commuovervi, storcerete il naso ,ascoltando la sue prime incerte letture!

[2]Bruno Tognolini è uno scrittore di libri per bambini; sue sono le filastrocchecomposte per i programmi televisivi “L’albero azzurro” e la “Melevisione “. E’ anche autore di alcuni saggi sulla lettura, tra cui Leggimi forte, ed.Salani, (scritto con Rita Valentino Merletti) da cui è tratta la citazione sulla voce (Racconti,pag.8).


(articolo di: katerina)

COME ANIMARE LA LETTURAultima modifica: 2012-01-31T08:32:00+01:00da pagineecolori
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