Finito il mal di scuola per i bambini dislessici!

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La scuola è finita da due settimane. Meno male. Perchè gli attacchi violenti di mal di scuola sono proseguiti fino all’ultimo giorno, con improbabili verifiche a cui hanno sottoposto i nostri ragazzi.

Possibile che ancora non si riescano a capire cose anche semplici??? Una domanda, un dubbio mai? Una curiosità? La scuola sembra un pachiderma burocratico che cambia alla velocità di una lumaca al rallentatore. Anzi a volte sembra un gambero. Non “mi piace”! Io la boccio!!!

Dalle parole di Anna di Lauro:

“Un giorno forse qualcuno si accorgerà che la dislessia è un altro modo di pensare, di conoscere, di amare… Forse l’anno prossimo, forse l’altro ancora. Un giorno qualcuno ricorderà che educare è “tirare fuori” non “infilare dentro” e che limitarsi a dare informazioni e dati non è insegnare, soprattutto quando le informazioni sono intorno a noi e dappertutto. Un giorno forse tutti staranno bene a scuola e ogni tipo di mente troverà i propri percorsi, nutrimento alle curiosità, apprezzamento e rispetto. Solo quel giorno nessuno si ammalerà più di mal di scuola… “.

Ecco il sogno di tutti i genitori di bambini. Ci auguriamo vivamente che nessuno si ammali più di mal di scuola.

Buone vacanze a tutti gli studenti.

(blogger lino-526)

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‘Ho mal di scuola’ di Anna Di Lauro – Armando Editore

di lauro,dislessia

E’ con molto piacere che recensiamo un libro uscito da alcune settimane in libreria ma che ha già suscitato molto interesse nel mondo web ma anche nelle librerie dove è stato presentato. Si tratta di un libro, scritto da Anna Di Lauro, madre di un bambino speciale, G., il vero supereroe delle nostre battaglie: affascinante ed incompreso figlio che, stanco di essere se stesso, voleva essere Max.

Quello tra bambino e scuola può essere davvero un rapporto difficile. Questo libro è scritto dalla mamma di un bambino etichettato come pigro, ribelle, distratto, poco sveglio. In realtà è un bambino come tanti altri presenti in tante classi, che la scuola non sempre è preparata a riconoscere e a capire, perchè la mente di questi bimbi funziona e pensa per immagini, all’interno di un sistema d’istruzione basato sulle parole.

Questa storia è narrata da una persona che, vivendo accanto ad uno di questi bambini, ne ha condiviso per anni sofferenze, umiliazioni e successi : la sua mamma.

“Andava lentissimo, perdeva il segno, ripeteva più volte la stessa parola come se non l’avesse capita, alcune non riusciva proprio a leggerle. Se la consegna era di leggere cinque volte in un pomeriggio intero, tra pause e fughe, riusciva a stento a leggerla intera. L’impegno richiesto a scuola aumentava e di pari passo aumentava il suo malessere: a fine anno eravamo entrambi stanchissimi. Per fargli fare i compiti dovevo prima rincorrerlo e prenderlo, armarmi di pazienza per riuscire a farlo stare seduto. Vincere le sue resistenze, sempre più forti, controllarlo e richiamarlo in continuazione perché si distraeva, giocherellava con qualche oggetto o guardava fuori dalla finestra.

Costretto a stare attento iniziava a dondolarsi avanti indietro oppure si metteva a battere sul tavolo. Dopo due minuti gli scappava la pipì, gli veniva fame, sete e gli riscappava la pipì. Per non parlare dei “mi è caduta la gomma” “non trovo la matita”… e via di seguito a rotazione con la pipì, “ho caldo”, “ho sete”, “sono stanco”… Spesso prima dei compiti finiva la mia pazienza.”

di lauro,dislessia

Solo una mamma come Anna poteva accollarsi il sacrificio di stare con lui tutti i pomeriggi, di sorreggerlo durante le cadute, i momenti di difficoltà che normalmente ci sono ed ad amarlo come solo una mamma è capace.

Bel libro che tutti i genitori e molti insegnanti dovrebbero leggere, testimonianza di una battaglia di civiltà e di diritti, perchè ai bambini dislessici siano riconosciute le loro doti e siano aperte tutte le porte della conoscenza.

(blogger lino-526)

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