8 marzo 2013

 8 marzo: Non chiamiamola Festa della Donna!

 

Non ci  piacciono le vetrine con le mimose di plastica confezionate sulle scatole di cioccolatini e caramelle.

Non ci piace quando un simbolo diventa merce.

Noi, domani, vorremmo ricordare l’8 marzo con rispetto, il rispetto della Memoria che si deve alle donne discriminate ovunque, in qualunque angolo della Terra.

Vorremmo che l’8 marzo, ma anche tutti i giorni prima e quelli che verranno dopo, servisse a mantenere viva la memoria delle donne, note e meno note, che hanno dato voce alla protesta per sé e per le persone che voce e parole non hanno avuto la forza di trovare.

Vorremmo ricordare ciò che è dentro il nostro passato, ma anche e soprattutto il presente, qui o laggiù, non importa dove.

Vorremmo che l’8 marzo ci aiutasse a ricordare che non si deve tacere la violenza, l’arroganza, l’inganno, la falsità, il potere, l’ingiustizia.

Vorremmo ancora che ogni bambina, ogni ragazza, ogni donna avesse il diritto di poter “scrivere” la propria vita.

Vorremmo che l’8 marzo sapesse dire con forza che le donne non vogliono un mondo di sole donne o solo per donne, ma un mondo che accolga persone che si riconoscono e sanno rispettarsi.

Soprattutto, da domani, l’8 marzo chiamiamolo con il suo vero nome:
Giornata Internazionale dei Diritti della Donna.

Associazione Culturale Pagine e Colori

(articolo di: nicoletta)

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