Un bicchiere di veleno, ed. Battello a Vapore

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“Un bicchiere di veleno”, primo giallo della collana “I gialli di vicolo Voltaire” è un bel mistery per ragazzi. Scritto bene e piacevole da leggere, scorrevole e intrigante, cattura fin dalle prime pagine l’attenzione dei giovani lettori. I protagonisti, i due fratelli Annette e Fabrice, si ritrovano alle prese con un bel mistero. Sono affiancati nelle loro indagini da un gruppo di adulti simpatici e giovanili che, non facendo pesare la differenza di età e ritrovando grinta e vitalità, agiscono alla pari con i più giovani. Da sfondo la città di Parigi che, nella normalità della vita quotidiana, nasconde delitti ed enigmi.

Ecco la trama:

Il primo caso di Annette e Fabrice sembra davvero senza soluzione. La ricca contessa Blumier infatti è morta e, per una strana coincidenza, il signor Deloffre, che ha partecipato a una vacanza insieme a lei, è accusato di duplice omicidio. Che i due misteri siano collegati? C’è materia sufficiente perché i detective di vicolo Voltaire si mettano in azione!

(fonte ibs)

Ecco l’incipit:

“Nell’appartamento al terzo piano del numero 11 di vicolo Voltaire squillò il telefono. Annette e Fabrice sollevarono lo sguardo dai libri di scuola e si scambiarono un’occhiata. Al terzo squillo rispose la voce della madre con il classico tono da “telefonata di lavoro”.
– È il momento, Fabò! – sussurrò Annette.”
[…]

Titolo: Un Bicchiere Di Veleno-1
Autori: Pierdomenico Baccalario – Alessandro Gatti

Collana: I Gialli Di Vicolo Voltaire
Età: 9+

Formato: 14×21 Cm
Pagine: 176
Edizione: Legatura Olandese
Illustrazioni: In Bianco E Nero
Prezzo: 9,90 Euro
Editore: Edizioni Piemme
Pubblicazione: Maggio 2009

http://www.battelloavapore.it/catalogo/i_gialli_di_vicolo_voltaire

(articolo di: katerina)

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Mangerei volentieri un bambino – ed. Babalibri

“Mangerei volentieri un bambino” è un bel libretto per i bambini piccoli che desiderano farsi raccontare o di leggere autonomamente una breve storia. Abbiamo a che fare con Achille, un simpatico e capriccioso cucciolo di coccodrillo che, stufo di mangiare sempre le onnipresenti banane che la mamma gli propina tutti i giorni, decide di voler variare la sua dieta assaggiando un bambino. Si allontana da casa un po’ irritato e desideroso di afferrare un succulento bambino. L’incontro con una piccola umana, però, lo lascerà alquanto confuso. Mezzo impaurito e un po’ deluso, tornerà verso casa, comprendendo  che non è ancora il momento di realizzare ciò che vuole e, aspettando di crescere, si godrà tutto l’affetto e le cure dei suoi genitori, anche a base di banane. Molto carini i disegni dell’illustratrice Dorothée De Monfreid.

Mangerei volentieri un bambino

 Autore: Donnio Sylviane;  Mangerei volentieri un bambino (1).docx.jpg

Illustratrice:  Dorothée De Monfreid

Dati 2005, 28 p., ill., rilegato

Traduttore: Rocca F.

 Editore: Babalibri   

Età di lettura:da 4 anni

Questo libretto e altri titoli come Che rabbia, Zeb e la scorta di baci e altri ancora sono stati ripubblicati da Babalibri nella collana Bababum presentata a marzo 2012 alla Fiera del libro di Bologna. I libri, rimpiccioliti nel formato e nel prezzo, rappresentano i tascabili dei grandi successi della casa editrice. Curati come sempre, nella stampa, nell’impaginazione, nei testi, offrono la possibilità di mettere nelle piccole mani dei bambini storie godibili e  di qualità.

 Per maggiori informazioni:

http://www.babalibri.it/bababum_novita.pdf

“I primi sei titoli sono: Caccapupù, la storia di un piccolo coniglio che sapeva dire solo Caccapupù;

Zeb e la scorta di baci, che racconta di Zeb, una zebra in partenza per il campo estivo e a cui i genitori danno una scorta di baci, che consolerà lui e molti sui compagni;

Che rabbia!, in cui la rabbia di Roberto per una bruttissima giornata trascorsa finisce per materializzarsi;

Sono io il più forte!, che narra di un lupo in giro per il bosco e dell’incontro con un draghetto;

Una zuppa di sasso, dove un vecchio lupo cerca ospitalità presso un villaggio di animali per cucinare una zuppa di sasso.”

 

(articolo di: katerina)

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Corso “In che favola viviamo”

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Le favole non sono solo qualcosa che riguarda il mondo dell’infanzia, ma possono essere utilizzate a pieno titolo per avviare un percorso di autoconoscenza ed esplorare il proprio modo interiore. Questo processo vale per tutte le fasce di età.

Anche perché le favole sono ricche di temi che fanno parte della vita, della realtà di tutti i giorni quali amore, morte, paura, lotta ecc., temi comuni a tutte le età.

E’ possibile fare esperienza di questo percorso di autoconoscenza partecipando al corso “In che favola viviamo”, che si tiene nella sede dell’Associazione “Le ali della vita” in via Sa. Michele 19 – Novara.

Il corso inizia il 28 aprile dalle ore 16,00 alle ore 18,30.

(blogger katerina su testo di annamaria)

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Incontro con Lorenzo Arco e il suo Monterosa Blues

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Lo scrittore Lorenzo Arco il giorno 8 marzo ha incontrato nell’aula magna della scuola media Pajetta gli alunni delle classi terze delle scuole medie “Pajetta” e “San Rocco” dell’Istituto Comprensivo “Via Rivolta”, nell’ambito del Progetto Lettura coordinato dalla maestra Caterina De Luca e dalla prof.ssa Annamaria Amore che ha assunto anche le funzioni di moderatrice dell’incontro .
L’autore ha letto alcuni brani tratti dal suo libro “Monterosa Blues” accompagnandosi con la chitarra e suonando tra gli altri pezzi la colonna sonora omonima del romanzo.

Durante l’incontro si è dimostrato molto disponibile verso gli alunni e ha risposto alle loro domande, soddisfacendo le curiosità dei ragazzi in merito alla genesi del suo romanzo e dei personaggi.

L’autore racconta…

Miki, il ragazzo protagonista del libro, è un ragazzo italiano che fin da piccolissimo ha vissuto in Francia a causa del lavoro del papà. In seguito alla separazione dei genitori, Miki ritorna in Italia con la mamma, ma qui incontra alcune difficoltà nell’inserirsi nel nuovo ambiente scolastico e sociale, difficoltà accresciute anche dal fatto che il ragazzo si esprime in francese molto meglio che in italiano. Essendo piuttosto mingherlino e cagionevole di salute, Miki viene ricoverato in ospedale per qualche tempo. Quando finalmente viene dimesso, si aspetta di trovare tutto così com’era prima del suo ricovero: gli amici che giocano in piazzetta, le persone sedute ai tavolini del bar… Invece nulla è come prima: nel contrasto tra la bellissima e soleggiata giornata della sua dimissione e la delusione che niente sia come lui se lo aspettava, nasce nel ragazzo un sentimento di tristezza e di delusioneche segna fortemente il suo animo sensibile.
Ma la disillusione viene ben presto superata nel momento in cui Miki incontra Moreno che diventerà un suo caro amico che gli trasmetterà la passione per la scienza e gli insegnerà i trucchi dello scudo mentale che consiste in una tecnica psicologica attraverso la quale una persona si crea uno schermo per proteggersi dalle negatività. Moreno, inoltre, metterà Miki in contatto con i Diodi, un gruppo di ragazzi che, tra risate e avventure, si interessa anche di esperimenti scientifici. Miki con i suoi nuovi amici avrà l’occasione di vivere un’estate sorprendente e indimenticabile nei luoghi incantevoli e tuttora incontaminati della valle Antrona.

Perché il libro si intitola Monterosa Blues?

Il blues è un genere musicale, ma nel titolo viene utilizzato in un’altra accezione del termine, quindi blues inteso come malinconia, rimpianto verso un’epoca passata.

Commenti

Monterosa blues è un bel romanzo che, tra paesaggi incantevoli e leggende di paese, offre l’occasione per parlare di tanti temi, come l’adolescenza,il valore dell’amicizia, il mettersi alla prova, l’appassionarsi a qualcosa di costruttivo, la valorizzazione delle proprie risorse, la magia dei luoghi…

Si legge scorrevolmente e si arriva presto alla conclusione che lascia il lettore davvero emozionato. E’ un libro che incoraggia i ragazzi a non lasciarsi andare, a servirsi delle loro capacità e a trovare una passione costruttiva che dia soddisfazione e senso alla vita.

Sorpresa

Al termine del libro, c’è un racconto nascosto, è necessario addirittura tagliare le ultime pagine che si presentano unite. Lo scrittore ha spiegato ai ragazzi che ha preso spunto dalla tecnica della ghost track musicale (traccia fantasma), un brano inserito al termine di tutte le canzoni di un CD Audio e che non viene segnalato nell’indice. Questa tecnica è utilizzata da alcuni artisti di musica rock come i Pink Floyd, i Nirvana e, fra gli italiani, Edoardo Bennato, Adriano Celentano e Elio e le Storie Tese che inserendo la ghost track, riservano all’ascoltatore un dono inaspettato.

L’autore

Lorenzo Arco, oltre ad essere scrittore e musicista, insegna all’IPSIA “Bellini” di Novara. Collabora come autore, arrangiatore e chitarrista con artisti come Flavio Oreglio. Ha suonato con Ale e Franz, Leonardo Manera, Sergio Sgrilli, Eugenio Finardi, Alberto Fortis e Mauro Pagani e ha inoltre realizzato basi musicali per gli spettacoli teatrali di Zuzzurro e Gaspare, Flavio Oreglio e Gabriele Cirilli.

Monterosa blues è il suo romanzo d’esordio.

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Lo scrittore ha risposto alle numerose domande dei ragazzi.

(articolo di: katerina)

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